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Argomento presente: « UN MESSAGGIO nella bottiglia » | ||||||
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ID: 670 Intervento
da:
Aniello
- Email:
aniello.langella@tiscali.it
- Data:
domenica 16 gennaio 2005 Ore: 17:44
....qui dentro si stà bene, vero Marì ? IL MONDO DELLE IDEE . Ma non è quallo di Platone ! Nè quello dei socratici, nè tanto meno quello di Spinoza, ... Non è qullo di Newton , nè quello di Gandi , nè tanto meno quello di Cesare,... è un mondo strano questo mondo delle idee sembra quasi quello di Pinocchio. E' fatto di luccichii intensi ed intermittenti,... tante stelline senza nome , ....sì proprio luci anonime della galassia. Sono miliardi di anonimi! Cosa pensi Marì di chi sono queste idee ? Intanto cacchio nessuno mi manda una bottiglia! Vorrei sapre a chi stò su didimo ed epididimo. Marì mi guarda e mi indica una uscita dal lato oposto . Procediamo tra i bagliori e le mille faville,... suoni strani e parole non comprensibili. Sono le idee che parlano, sono le idee della gente. Poi tra mille timori e mille fremiti dell'animo che mi danno insicurezza scopro la chiave di ogni cosa. SONO LE IDEE DELLA GENTE SEMPLICE, quella senza istruzione, quella senza alcun nome noto , quelle senza alcuna fama. La gente semplice che non ha le vocali nè le consonanti giuste per esprimersi eppure pensa , ma non sà di pensare. Quelli allora sono i veri liberi. Questa gente del vicolo e delle strade. Vado oltre e vedo con Marì LA MONTANA IMMENSA che ho scoperto da lontano ieri. E' UNA IMMENSA MONTAGNA DI BOTTIGLIE . Ognuna con un messaggio. Tutti ubriachi a poppa come me,... naufraghi nel Pacifico. E' bellissimo sapere che tanti miliardi di uomini pensavano di pensare ed è altrettanto stupefacente come il mare abbia portato qui questa messe preziosissima di idee. SONO TUTTE BOTTIGLIE DI UOMINI CHE IL CHIAVICONE NON RIUSCI' A DIVORARE. Le stapperò tutte. PS perdonatemi ho terminato il racconto di questa mia avventura vera. Scusatemi se sono stato lunghetto ma dovevo farmi conoscere meglio. Anche se non mi avete mandato bottiglie. Credetemi perà che Marì esiste, l'isola esiste anche ed il chiavicone è sempe in agguato metafora a parte Con affetto Aniello |
ID: 669 Intervento
da:
Aniello
- Email:
aniello.langella@tiscali.it
- Data:
domenica 16 gennaio 2005 Ore: 17:18
...un urlo quasi mi si soffoca in gola: "non voglio morire, sono un uomo libero , ho solo pensato",... e mollando gli sfinteri a 40 centimetri dal fetido alito della orrenda creatura si apre per me e per Marì l'antro delle idee alla mie spalle . Vengo risucchiato all'interno ....e fragorosamente il masso si richiude proprio sul grugno umido e puzzolente del chiavico. DIo mio stavamo per essere accoppati. CI avrebbe succiato i neuroni questo pezzo di ...Eppure avevamo solo parlato di poche cose : ARCHEOLOGIA A TORRE, SPELEOLOGIA A TORRE, IL PARCO DELLE LAVE STRATEGIE DI IMPRESA , POSSIBILITA' DI RILANCIO , PROGETTI DI FATTIBILITA' poche cose , cosette , roba da quattro soldi, quisquiglie direbbe il grande. Guarda un po' la chiave per entrare e salvarsi erano proprio queste stronzate. Ma vuoi vedere che l'orrida besta è IL SISTEMA . Marì mi fa un cenno... Per ora lancio la bottiglia e con Marì vado a prendere il caffè nell'antro che è ben servito. Aniello |
ID: 668 Intervento
da:
Aniello
- Email:
aniello.langella@tiscali.it
- Data:
domenica 16 gennaio 2005 Ore: 17:09
...se ho sbagliato filone. Proviamo ancora : "la colpa è dei politici". Nulla di fatto. " maledetta primavera", tutto fermo. Sono veramente disperato. Intanto avverto dei passi pesanti nella boscaglia semibuia .... Dio mio ,...due zucche arancioni brillanti in lontananza avanzano verso di me, sono gli occhi della orrida bestia ...il conta neuroni inizia a muoversi : è il chiavicone che mi punta . Rutta come un porco e le cifre vanno su poi apre una orrida bocca ,.... Aniello |
ID: 667 Intervento
da:
Aniello
- Email:
aniello.langella@tiscali.it
- Data:
domenica 16 gennaio 2005 Ore: 17:03
...stà facendo buio , .. sono passato accanto alla palude e di quel bastardo odo solo i rutti spaventosi , però ho trovato l'ingresso della grotta che è ostruito da un enorme masso. DIamine come si accederà? Chedo a Marì. MI dice che c'è una parola segreta. PER ACCEDERE ALL'ANTRO DELLE IDEE SENZA ESSERE DIVORATI DAL CHIAVICONE BISOGNA CONOSCERE LA PAROLA CHIAVE. E' scritto a caratteri tricolori sopra la spelonca .Maledizione . Non me ne viene nessuno. Ci provo. " parlamento europeo": nulla . " legge anti fumo" nulla ancora. "aids che uccide 30.000 bambini al mesenel mondo ", nulla ancora. MI tocca far notte qui. Ci riprovo: Gianni Morandi ". L'antro si chiude ancor di più. "Bertinotti, Rutelli, Fini , Silvio,..." nulla. Tutto tace solo quel porco del mostro palustre urla e geme per fame. CI riprovo " cassa del mezzogiorno" . Niente "Craxi era il più onesto dei politici" . Nulla . "Il Duce non aveva tutti i torti ". Nulla . E' tardi ed ho paura ,... ma penso che la strada della parola magica sia complessa. Intanto butto giù due porchi e penso. Aniello |
ID: 666 Intervento
da:
Aniello
- Email:
aniello.langella@tiscali.it
- Data:
domenica 16 gennaio 2005 Ore: 16:54
...capperi,... non pensavo che le pottiglie fossero più celeri delle Poste Italiane. Allora vi dirò che io sono proprio curioso di vedere questa sera tutte queste belle cose che dice Mari,... ma io non potrò farlo... perchè sono qui inchiodato su questa sporca spiaggia desolata ed ho paura che qualcuno mi veda. Sapete a chi mi riferisco. Marì mi ha detto che qui esiste una grotta segreta dove tutti vanno a depositare le loro idee ed i loro tesori. Mi ha detto anche che per arrivare alla grotta bisogna passare per la palude infernale del chiavicone. Aniello |
ID: 665 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
gigiomari@libero.it
- Data:
domenica 16 gennaio 2005 Ore: 16:41
Aniello, rispondo in al Tuo messaggio off-list, conosci il mio principio. Anche se tu spedisci i messaggi privati con ingenuità caratteriale. Siamo fatti così i torresi. Se ceni in una famiglia di napoletani, ad esempio, alla bussata di porta tutti si alzano in piedi e prendono l’ospite sottobraccio, anche se sconosciuto, e lo trascinano a tavola. In una famiglia tornese, senza generalizzare, l’ospite aspetta fuori almeno cinque minuti, il tempo che sparisca tutto da tavola, quasi come se il malcapitato fosse l’esattore delle tasse, un lupo mannaro o chissà quale insidia. Ma non è tirchieria o cattiveria, è solo prevenzione, timore, non si sa bene di che cosa, forse dell’ignoto; forse si riallaccia a quell’ansia atavica delle eruzioni oramai cromosomica o residente nel DNA. Sappi, Dottor Langella, che io ti considero uno degli uomini più validi non solo del forum, ma di Torreomnia tutta, (non volendo togliere NULLA ad altri validi inserzionisti come, ad esempio, l’Ing Argenziano), specie dopo stasera che esce il tuo lavoro prestigiosissimo. Tu hai bisogno di esternarti, è il bisogno di tutti gli uomini di cultura. Anzi, ti dirò che non ti sei mai soffermato sulla tua creatività, un aspetto che nemmeno Tu conosci, perché sei troppo addentro alla storiografia e alla speleologia. Se salti da palo in frasca, come faccio io, daltronde, è perché non hai interlocutori che sanno reggerti o perché sono interessati ad altri argomenti. I voli pindarici sono precipui dei pensatori. Guarda lo “Zibaldone” di Leopardi. E come in tutte le famiglie che si rispettano ciò provocherà solo qualche lieve rivalità fraterna in più, qualche sentore di gelosia. E' inevitabile quando si sta gomito a gomito. Gli anta non ci consentono di abbandonare l’immaturità quando si parla di sfera affettiva. Non preoccuparti, hai trovato un forum di amici, soprattutto; e finiscila con questa parvenza di permalosità e di coda di paglia, altrimenti annovero nelle tue note caratteriali l'egocentrismo. Ma so che non è vero, a parte qualche leggera fisima sei generoso ed altruista. Io sono costretto a suggerire le regole essenziali di un salotto elettronico. Rappresento, nell’immaginario collettivo, un po' il pater familiaris della questione. Sapessi come noto gli occhi bassi, le discrepanze, i dissensi, ma fa parte della convivenza e della nostra mania di essere prevenuti. L'episodio della signora M. è emblematico (iniziale reticente per rispetto della privacy). So bene dove vuoi parare col tuo discorso, su cio che ho detto nel messaggio precendente: "Noi torresi temiamo le insidie della vita come tutti: le calamità naturali, le malattie, gli altri, il nemico che sta in noi e la "torresaggine". Quest'ultima è la più subdola. Se soffiamo in un palloncino-test qualche valore negativo salta fuori. (E’ chiaro a me per primo - n.d.r.). Spesso accade quando si sta con vecchi o nuovi amici torresi e si rivivono le vecchie abitudini, saltano fuori fisime relative all'età evolutiva e nessun progresso o civiltà, cultura o distanza geografica ci salva". Questa proposizione può averti dato fastidio, ma non era rivolta a Te o almeno solo a Te . era un discorso generico, Se poi Tu sei nato a Torre non è colpa mia. Daltronde Ti piacerebbe essere invece piatto e lineare, senza una grinza, impeccabile? Gli scemi sono così. I grandi uomini hanno spesso una vita tortuosa e dissoluta, turbolenta, soggiogati da pathos creativo e da sinusoidi caratteriali mammiste. Per concludere: i bla bla bla contano poco o niente. So solo una cosa, in questo momento, che sto inserendo in Torreomnia il lavoro più bello, più interessante, più importante, più suggestivo, più ricco di amor patrio e campanilismo che la città di Torre abbia mai avuto. E questo lavoro è una tua creatura. E' il tuo primo “parto”, sofferto, doloroso, faticosissimo e rischioso. Ma domandalo ad una donna cosa prova dopo aver ascoltato il primo vagito di un figlio bellissimo, sano, che dà continuità al mondo. Tu non potrai mai dire con questa tua lunga nobile fatica di non avere provato la gioia della maternità riservata da Nostro Signore alle nostre compagne. Soprattutto, e perché, proprio come il concepimento, il Tuo lavoro nasce da un atto d'amore per la donna più bella del Golfo di Napoli. Hai penetrato le sue viscere, ed hai depositato il seme del Tuo acume, della Tua intelligenza, del Tuo intuito. E il tuo orgasmo avverrà stasera, quando tutti i torresi vedranno la tua meravigliosa creatura, nata da Aniello Langella sposato col la loro mamma di pietra, grande e coraggiosa che ha sfidato il "dio del fuoco" per soccombere più volte e poi risorgere come araba fenice. Luigi Mari |
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