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Argomento presente: « UN MESSAGGIO nella bottiglia »
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ID: 640  Discussione: UN MESSAGGIO nella bottiglia

Autore: Dott Aniello LANGELLA  - Email: aniello.langella@tiscali.it  - Scritto o aggiornato: giovedì 3 marzo 2005 Ore: 20:27

Sono 30 anni che sento parlare di rilancio della città,... ma dove la vogliono lanciare ?.... non ho capito ancora. Mi trovo su un'isola sperduta del Pacifico.... solo la bottiglia mi salverà... aiutatemi a credere nei politici e nei profeti che promettono il rilancio... la città langue,... e loro la rilanciano ...vi prego rispondete qualcosa al mio messaggio,... qualora arrivi,... fate presto ... ho ancora poche scorte
Dott Aniello LANGELLA Medico naufrago caduto dalla nave a poppa per aver bevuto un po' di aranciata e martini, mentre a bordo tutti continuavano a ballare nessuno si è accorto della mia sciagura,...a cosa mi serve essere medico se non ho nessuno da curare e poi il vero malato sono io adesso, ...maledetta aranciata,...e poi il rilancio mi rode dentro e le zanzare non mi lasciano dormire ...
 
 
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ID: 664  Intervento da: Aniello  - Email: aniello.langella@tiscali.it  - Data: domenica 16 gennaio 2005 Ore: 14:54

...Marì che conosce il chiavicone mi ha detto che tra l'altro questo coprolito del piffero, maligno e perfido divora anche quelli che hanno il cuore cioè quelli che riescono anche a piangere. Orbene , mi chiedo ma il cuore pulsa a tutti gli umani viventi. Allora dovrebbe divorarli tutti. No! MI ha detto MARI' . DIvora quelli che hanno sentimenti: non capisci nulla caro Nellino. Marì è troppo intelligente. Allora devo scappare devo fuggire da questo luogo mefitico ed esiziale. Ma se mi sono commosso quando ho visto le foto di gradoni e canali con i gradoni ? Allora stò fetente mi mangerà prima o poi ? Sono sicuro. Pezzo di coprolito . Devo scappare ma intanto mando una bottiglia agli amici. VOI CHE AVETE UN CUORE IN PARTICOLARE PER LA VOSTRA TERRA, VOI CHE INNALZATE ALTARI ALLA STORIA DELLA VOSTRA CITTA' , VOI CHE PENSATE SAPENDO DI PENSARE : scappate dal paludo. RIschiate grosso.
VI prego ascoltatemi
Aniello


ID: 663  Intervento da: Aniello  - Email: aniello.langella@tiscali.it  - Data: domenica 16 gennaio 2005 Ore: 14:46

...mi hanno detto che il chiavicone ha un CONTANUMERI ELETTRONICO IN MEZZO AGLI OCCHI. Quando ti guarda esce fuori il numero di neuroni ed in base a quel numero lui decide: mangiarti o schifarti. Non serve a niente che tu fai lo scemo. Lui ti legge nel cranio passando per la lamina cribrosa dell'etmoide. Poi compare il numero e quindi apre le fauci e di divora. Ciuccia il cervello e poi sputa fuori con un rutto spaventoso che assomiglia ad una granata , tutto lo scheletro.
Dicevo quindi che IL MUSEO DELLE LAVE potrebbe essere gestito da qualche bella mente capace di organizzare SEMPLICEMENTE UNA VISITA GUIDATE. Bottiglie in quantità stò mandando ,.... ma qui su questa maledetta isola non arriva proprio nulla. Sono quasi disperato.
Aniello


ID: 662  Intervento da: Aniello  - Email: aniello.langella@tiscali.it  - Data: domenica 16 gennaio 2005 Ore: 13:56

...adesso dopo questa lunga passeggiata , volevo fermarmi all'ombra della palma e dirvi ancora qualcosa del MUSEO DELLE LAVE a Santa Maria la Bruna. Sapete, ... lì si trovano lave antichissime di quelle che videro la GENESI CAPITOLO PRIMO,... sapete il periodo ? VI ricordate il testo ? DIce pressappoco così : "... al principio era il caos....e DIo...." .iN QUEL LUOGO ESISTONO FORMAZIONI LAVICHE CHE HANNO L'EPOCA DELLA TERRA. Altro che sciocchezze . Allora rispondetemi: LO FAREMO ASSIEME TUTTI IL MUSEO DELLE LAVE ? NON COSTA NULLA !!!!
Vado a fare il bagno,... ho visto le ancine !
Aniello


ID: 661  Intervento da: Aniello  - Email: aniello.langella@tiscali.it  - Data: domenica 16 gennaio 2005 Ore: 13:51

...e va bene così ... voi a tavola a mangiare ed io qui abbandonato a frugare nel "paludo del chiavicone". Qui su quest'isola c'è una palude dove vive il CHIAVICONE che è un animale strano ed imprevedibile. Gira di notte ed ha occhi arancione. Divora solo neuroni. Si avete capito bene i neuroni quelli del cervello. Quelli che ci permettono di essere ed apparire. Il chiavicone fa stragi di uomini ne divora moltissimi al giorno. SI dice che dopo aver divorato Petrarca non mangiò per 260 anni. Mentre le veline le schifa , per ovvi motivi legati sempre al numero di neuroni. A dire il vero mi fa un po' paura il chiavicone per le sembianze fisiche che mi hanno descritto. Ma in fondo non devo temere nulla !!! Io sia ben chiaro per tutti, ho un numero di neuroni pari agli altri . E poi se pure dovessi incontrarlo ho dalla parte mia MARI' che è forte ed aggressiva.
Aniello


ID: 660  Intervento da: Luigi Mari  - Email: gigiomari@libero.it  - Data: domenica 16 gennaio 2005 Ore: 12:56

Amici,
due secondi per una risposta a volo e poi ritorno al lavoro di Aniello, altrimenti stasera non esce.
La risposta 653 ha un elemento che emerge dall'unica sofferta metafora di tutte le autorisposte di Aniello Langella di questa sua stessa proposta di discussione. Un elemento estraneo alla problematica, tuttavia monotema di Aniello nonché monotilolo: "malcontento".
Ebbene la Parola "Jessica" del messaggio-risposta di Adriano 653 denuncia una sorta di rifiuto delle radici, per difetto epocale, coinvolgendo pure una schiatta tradizionalista. Ma è un rifiuto delle origini?, o è solo la piaga sociale del somigliare e sentirsi nel "gruppo"; insomma l' "apparire" anziché l' "essere" pure nei gruppi intrisi nella cultura e nell'intelligenza?
E' un nucleo campione che è in casuale discussione in fatto di imposizione di nome; ma scagli la prima pietra chi non ha una Jessica od un Omar in casa.
La mia famiglia non è esclusa dal giogo e dal gioco, sia chiaro; me stesso sopravvivo talvolta tra connivenza ed accomodamento mortificando l' “essere” fino a piangerne. E' il sociocratese e non il sociale che ti sta in testa come una spada di Damocle.
Solo Venerdì e Robinson sono alieni dall'apparire e godono del loro forum fatto appunto di messaggi nella bottiglia, ma soprattutto di vera, autentica libertà.
"Jessica" è un minuscolo stendardo innanzi ad una processione di stravolgimento epocale che ha europeizzato, prima, e globalizzato poi, pure Torre del Greco.
Le buone cose che non ci sono a Torre non si vuole che ci siano, per disegni socio-economici studiati a tavolino dai magnati dell'economia, anche non torresi (sic) che ne difendono l'integrità rinunciando, se occorresse, persino al sorriso della propria madre, ad una sua carezza.
Dio, prima di tutto, nulla è cambiato, ma insorge la metamorfosi di questo Dio che si evince quando in un agglomerato urbano il numero degli sportelli e covoni bancari supera quello delle Chiese.
Il vecchio Dio poneva solo restrizioni da Vecchio testamento, quelle pagine talvolta schiccherate e purgate dagli amanuensi, con tutto il rispetto per la parola di Dio, Sommo, immenso ed inesplicabile.
Il vecchio Dio con la barba avrebbe alzato il braccio dall'alto del Settimo Cielo e Torre sotterranea non avrebbe avuto nulla da invidiare alla Ercolano o alla Pompei che, più che sotterranee, sono venute alla luce.
Grazie a Dio, quello che non adopera calcolatrici.
Mio caro vulcanico, imprevedibile, geniale Aniello, con amarezza dovetti ammettere la veridicità di un di un nostro vecchio proverbio: “Chi pisce contro ‘o viento se ‘nfonna”.
Noi torresi temiamo le insidie della vita come tutti: le calamità naturali, le malattie, gli altri, il nemico che sta in noi e la "torresaggine". Quest'ultima è la più subdola. Se soffiamo in un palloncino-test qualche valore negativo salta fuori.
Spesso accade quando si sta con vecchi o nuovi amici torresi e si rivivono le vecchie abitudini, saltano fuori fisime relative all'età evolutiva e nessun progresso o civiltà, cultura o distanza geografica ci salva.
Ma certo, nulla in contrario: Don Chisciotte tutta la vita! Prima o poi qualche mulino a vento andrà pure a farsi benedire e vinceremo qualche battaglia. Ma la guerra... Liberté, egalitè, fraternitè è un utopia. Il dualismo bene-male è inscindibile
Tuo Sancio Pancia Luigi Mari
con buona pace di Miguel De Cervantes



ID: 659  Intervento da: Aniello  - Email: aniello.langella@tiscali.it  - Data: domenica 16 gennaio 2005 Ore: 11:28

...hai ragione Mari. Mando l'ultima bottiglia e poi vado con Marì in giro nella giungla a cercare reperti. In questa bottiglia voglio metterci il "parco delle lave " di Santa Maria la Bruna. Spero che qualcuno sappia che lì in quel luogo esatto vi sono moltissimi dei fogli della storia del Vesuvio. Milioni di tonnellate di prodotti eruttivi in bella vista e tutti assieme . Non costerebbe nulla portare lì il turista nipponico per fargli gustare la vera storia del Vesuvio de visu et de factu. Poi vendergli anche qualche chilo di lava non guasterebbe. Eppure nessuno si muove.
Anielloparco delle lave del vesuvio


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